Polizia Municipale e Comune di Reggio Calabria si schierino con la parte legalitaria della Città

Lo squarcio che si è aperto sul corpo della Polizia Municipale, ad esito delle indagini giudiziarie di questi giorni note all’opinione pubblica, riassume alcuni aspetti di quanto sto denunciando da un anno e mezzo in merito al modus operandi.

Intanto è bene precisare che, a differenza di tutti i Comuni italiani, il corpo dei Vigili Urbani del Comune di Reggio Calabria non è dotato di un “Regolamento di Organizzazione e Disciplina”, evidentemente la prerogativa costituzionale e quella normativa dei requisiti morali, della onorabilità e del prestigio non sono mai state concepite dai politicanti, al netto di vaniloqui e al netto di un atteggiamento che, purtroppo, ha sempre fatto intuire che i vigili urbani fossero una zavorra economica inutile per il Comune, ma che, per il vero, svolgono dei compiti fondamentali: sicurezza, viabilità, vigilanza, soccorso…

In realtà dei Regolamenti dedicati ai Vigili Urbani ci sarebbero, ma è evidente che occorre una riforma unificatrice dei testi emanati per mettere a punto una efficace disposizione regolamentare. Il primo documento risale alla delibera Podestarile n. 9 del 20.10.1939, approvata dalla G.P.A. il 27.11.1939. Successivamente si interviene con la delibera di giunta comunale, la n. 646 del 26.9.2006, la quale regolamenta solo l’armamento della Polizia Municipale, e successivamente modificata e integrata dalla delibera di giunta comunale n. 34 del 8.3.21. Un primo Regolamento si ha con la delibera di giunta municipale n. 128 del 20.4.09, il quale dedica solo alcuni articoli alle “Norme di comportamento” e soltanto il c. 2, art. 35 alle “Norme disciplinari”: Il Comandante è tenuto a rendere noto a tutto il personale della P.M. le norme relative alle sanzioni disciplinari vigenti. Un ultimo documento riguarda la deliberazione del Consiglio Comunale n. 49 del 13.10.15 in tema di “Polizia Urbana”, ma anche in questo caso i requisiti morali, di onorabilità e di prestigio non vengono nemmeno contemplati. Intanto nel luglio del 2016, cinque anni fa, veniva sbandierata – dal presidente dell’allora Commissione Statuto e Regolamenti – l’approvazione del nuovo Regolamento del Corpo della Polizia Municipale [qui], di cui ancora oggi se ne cercano le tracce.

Il secondo aspetto riguarda la rabbia e lo sfogo sulle piattaforme virtuali di diversi cittadini che lamentavano la modalità di intervento per sanzionare situazioni sanabili diversamente. Infatti nel giugno 2019 e nel gennaio 2020 sono stati pubblicati, a mezzo stampa, due differenti articoli in cui si scrive che il comando della Polizia Municipale ha denunciato dei cittadini per offese in un caso e diffamazioni nell’altro. In particolare, nel secondo caso, veniva denunciato per diffamazione aggravata a mezzo stampa un cittadino che aveva offeso il decoro del Corpo apostrofando come mafiosi i metodi operativi degli operatori del Comando ed istigando gli automobilisti a commettere reati per reagire alle attività del Corpo.

Nella fattispecie il caso riguarda le sanzioni, con lo street control, ai veicoli nelle vie principali di Archi e di Gallico (invalidi, donne in maternità e in gravidanza, veicoli commerciali, residenti), escludendo però Catona, anche quest’ultima interessata da una ordinanza di divieto di sosta. L’incetta di multe è iniziata ad ottobre 2019 ed è ancora in corso di validità l’ordinanza che permette queste sanzioni. Il Comitato di quartiere “Il Popolo di Archi” ha avanzato una petizione popolare, disattesa dal sindaco, e si sono avuti ben 3 incontri nelle commissioni preposte. In particolare nella seconda seduta in terza commissione erano presenti il Comandante della Polizia Municipale e l’assessore alla viabilità, soprattutto quest’ultimo si era finto interessato alla vicenda e oggi fa finta di essersene dimenticato, tant’è che si è in attesa di un provvedimento da parte della Prefettura di Reggio Calabria.

Ad oggi nessuna denuncia è stata formalizzata ai due cittadini, ma ciò che maggiormente rileva, soprattutto nel secondo caso, è come i cittadini percepiscono l’operato dei Vigili Urbani e, di pari, il Consiglio e la Giunta Comunale. Alcuni componenti di entrambi gli organi agiscono con un forte senso di impunità e lo abbiamo visto sia nella vicenda legata ai divieti di sosta sia alla vicenda legata alle ultime cronache giudiziarie per quanto riguarda i Vigili Urbani; per quanto riguarda i politicanti, invece, lo abbiamo visto in occasione dei brogli elettorali e del mancato procedimento sulla petizione popolare sulla quale la giunta comunale e la maggioranza stanno facendo ostruzionismo. Situazioni che sono figlie di una mentalità criminale, tesi sostenuta anche dai PM che si stanno occupando delle indagini e da come riportato da quotidiani nazionali [qui], radicata nella nostra città e che ha permeato queste due importanti istituzioni, le più vicine ai cittadini e di cui questi ultimi vorrebbero fidarsi ciecamente. “Non può non essere sottolineata – scrive ancora il GIP nell’ordinanza – la spregiudicatezza e il forte senso dell’impunità degli indagati, i quali hanno abusato della loro qualità strumentalizzando la qualifica rivestita, violando le regole di legalità e probità professionale proprie dell’ufficio ricoperto”.

Il mio appello che rivolgo a tutti i componenti del Corpo della Polizia Municipale: “collaborate con la giustizia, purificate la vostra condotta e restituite il degno principio di onorabilità alla istituzione che rappresentate”. Un altro appello lo rivolgo ai funzionari del Comune di Reggio Calabria: “Collaborate con i cittadini perché i politicanti non sono all’altezza e mancano di spirito di servizio”. Infine un ultimo appello ai cittadini che hanno subito ingiustizie all’interno delle due istituzioni: “Uniamo le nostre forze per rendere la Pubblica Amministrazione una casa di vetro, io sarò sempre dalla vostra parte. Per qualunque ingiustizia sùbita scrivere a [email protected]”.

Non ci rimane che attendere una netta presa di distanza, de facto, da parte di chi quotidianamente, tra le forze di polizia e tra i funzionari del Comune, svolge il proprio dovere con abnegazione e senso patriottico.