Censurato e bloccato. Il 2021 inizia nel segno della persecuzione

Inizia così il 2021 per me, con una censura e un blocco di 7 giorni per aver scritto una cosa molto semplice su Facebook. Dopo tre giorni, il 4 gennaio, ricevo l’altro carico. Quindi durante il periodo in cui ero bloccato, si sovrappone un’altra censura cui ne consegue un ulteriore blocco, questa volta non di 7 ma di 30 giorni. Da notare, in fondo all’immagine, la descrizione di ciò che la foto, in generale, mostrava: io a casa del prof. Natino Aloi.

L’indomani, il 5 gennaio, ricevo una minaccia, se così si può definire. Il mio profilo rischia di essere disabilitato. Sai che paura.

Alla sera dello stesso giorno ricevo delle notifiche, questa volta ad essere minato non è il mio profilo, ma la mia pagina personale denominata “Luciano Surace – Militante del Popolo”.

Ovviamente nessuna prova di ciò per cui potrebbero accusarmi, oltretutto le attività pericolose elencate non sussistono, almeno che questi democratici da strapazzo non vogliano stabilire nuovi parametri nella definizione delle attività pericolose.

L’altra novità arriva l’8 gennaio di questo scoppiettante 2021, viene definitivamente chiusa la mia pagina ufficiale.

Non poteva mancare il teatrino della piattaforma pacifica e diplomatica. Come? Prima ti censura e ti blocca senza un motivo valido e poi fa la finta comprensiva… un metodo meschino

La situazione al momento è questa, oggi sabato 9 gennaio: chiedono di caricare un documento di identità. Ma le leggi dello Stato Italiano dove sono? Come tutelano i cittadini-utenti? Permettono a questi gestori privati di avere tutta questa libertà? Permettono loro di chiedere documenti di identità? Assurdo! Neanche fossero una autorità giudiziaria!

Dopo aver volontariamente caricato il mio documento di identità questa è la situazione dal 9 gennaio: