Archi (RC), Lvciano Svrace denuncia la dispersione idrica presso il Cimitero

Se l’uso dell’acqua è una necessità in campo civile, industriale e agricolo, ci sono norme che tutelano la risorsa idrica da rispettare. Ma c’è anche un’ampia zona grigia su cui intervenire: quella dello spreco dell’acqua. E non parliamo qui di quanto possiamo fare a livello individuale in modo diretto e indiretto, problema grave e risolvibile solo con il diffondersi di una vera cultura dell’acqua. Parliamo di sprechi concreti e tangibili che richiedono interventi altrettanto oggettivi: la dispersione delle reti idriche. Da alcuni mesi molti cittadini di Archi mi segnalano la presenza di perdita d’acqua dai rubinetti del Cimitero di Archi. In questi giorni ho effettuato una ispezione presso il luogo sacro, in cui risposano le spoglie dei nostri cari, per constatare e documentare (VIDEO www.youtube.com/watch?v=_Fv39N8R-PM&t=5s) la tipologia e l’entità della perdita. In effetti è presente una dispersione idrica dai rubinetti, ben 8 su 8, collegati alla rete idrica, le cui valvole risultano spanate e che perdono perennemente acqua causando un costo abnorme per i cittadini oltre che uno spreco altrettanto abnorme per la rete acquedottistica pubblica. Una ricerca da me condotta riguarda il Comune di Reggio Calabria che è il quintultimo tra le 14 Città Metropolitane (dati ISTAT) per le perdite idriche in distribuzione, con il 46,6% di dispersione, oltre il doppio rispetto a Milano che ha un 18,7%. Il Cimitero di Archi, come tutti i cimiteri, sono in costante abbandono da parte di questa amministrazione politica e con servizi obsoleti che causano costi invisibili e sproporzionati per i cittadini, nella fattispecie la dispersione idrica. Atteso che l’emergenza idrica, negli anni, ha interessato – e interessa tuttora – il nostro territorio, considerato che il canone acqua è maggiorato anche a causa dei costi invisibili generati dalla dispersione idrica, nella fattispecie del Cimitero di Archi, ho provveduto a denunciare alle autorità preposte la situazione di fatto. Nonostante l’annuncio di una primavera che si è dimostrata, invece, un perenne inverno tenebroso e l’annuncio di un secondo tempo in cui la questione idrica è immutata da 10 anni a questa parte, la situazione all’interno dei cimiteri è giunta al limite della sopportazione. L’assenza della manutenzione – e della pulizia – nei cimiteri è una delle tante conseguenze di una mancata programmazione politica, soprattutto nelle periferie, e di una visione della città completamente distorta e utopistica, la cui realtà è ben distante dalle stanze buie e fredde del Palazzo.

Reggio Calabria, 31.10.21